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Dalla Val d’Inzino al Monte Guglielmo

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Val d'Inzino

Questa escursione dovrebbe essere tipicamente estiva o comunque effettuata senza neve, il 27 Dicembre 2014 come evidenziato dalle previsioni meteo è stata una giornata intensa di neve già a basse quote e con temperature basse infatti la nostra escursione è iniziata molto bene e si è trasformata in una suggestiva avventura.

Il punto di partenza è ad Inzino a 400m.s.l.m., destinazione Monte Guglielmo a 1948 m.s.l.m. con un dislivello di 1548 metri (in salita ed altrettanti in discesa) e circa 21Km di sentieri.
Il tempo di percorrenza : circa 3 ore per salire e 3 per ritornare all’auto (considerando le pessime condizioni del terreno)

Ad Inzino, frazione del comune di Gardone Val Trompia, si entra a sinistra nel paese verso la valle omonima seguendo le indicazioni “Santuario della Madonna del Castello” ed in circa 5 minuti di auto si arriva al termine della strada asfaltata dove in un’ampio parcheggio lasciamo l’auto in localita’ Gorga.

Il primo tratto nel fondovalle il sentiero coincide con il n° 315 a fianco del torrente Re che attraverseremo varie volte (circa 7) su grossi massi (spesso scivolosi dal muscio e dall’umidità) incontrando il ponticello del Dog, il sentiero prosegue sempre inerpicandosi ma con pendenze moderate. Nel primo tratto del sentiero sono ancora visibili le piazzuole dove un tempo veniva prodotto il carbone di legna, essendo questo il punto di confluenza di un ampio bacino imbrifero ricco di essenze pregiate
Superato il torrente che scende dalla val di Lana, caratterizzato da una limpidissima vasca d’acqua con cascatella incontreremo un segnavia che ci indica il sentiero n° 316 che sale ripido alla nostra destra. Zizzagando sulla fiancata sinistra della val di Lana (anche con alcuni tratti molto scoscesi e abbastanza pericolosi) si arriva all’omonima cascina, adagiata su un praticello vicino a un torrente, dopo circa 1.20 dalla partenza.
Lasciata alle spalle la cascina si sale verso la valle di Colonno tra latifoglie e conifere fino ad uscire un un prato con vista sulla soprastante Corna Tiragna, dove si incontra il sentiero n° 317 che sale da Caregno verso la Croce di Marone. Attraverso il prato al centro della valle si arriva ad una vasca d’acqua alimentata dalla sorgente di un vicino pozzo proseguendo il tragitto si arriva ora alla malga Costarica a 1429 m.s.l.m.

A questo punto si può percorrere il sentiero a sinistra verso l’erto pendio erboso attraverso una debole traccia che si fa più marcato, fino a raggiungere la cima della Corna Tiragna e da qui verso nord percorrendo la lunga aerea e panoramica cresta del monte Guglielmo, intervallata da brevi saliscendi, si arriva sulla cima di Castel Bertino a 1948 m.s.l.m. dove si trova appunto il monumento del Redentore.
Noi abbiamo optato, alla Marga Costarica, di svoltare a destra attraverso una larga mulattiera dirigendoci verso gli Stalletti Bassi incrociando quindi il sentiero che sale da Caregno (vedi questo articolo)

Per il ritorno vista l’abbondante nevicata in 3 ore di circa 20cm abbiamo pensato di allungare il percorso per evitare di scivolare nei dirupi della Valle Lana dirigendoci alla Croce di Marone.
Si segue il sentiero n° 317, impegnando quindi il sentiero 3V (segnavia bianco azzurro) che passa dal sottostante rifugio Almici sino alla Croce di Marone dove attraverso la segnaletica ci si inserisce nel sentiero n° 315 scendendo delle scalette a destra di una casetta di montagna ben tenuta.
Il sentiero molto sconnesso per i sassi che lo costituiscono scende velocemente sempre attraversando il torrente molte volte, purtroppo l’abbondante nevicata non ci aiuta con gli appoggi, le traccie sui tronchi degli alberi aiutano anche se il percorso è molto intuitivo.
In un paio d’ore si arriva al Fontanino della Scaletta, dove e’ possibile gustare della fresca e salutare acqua sorgiva, subito dopo la scaletta che è il punto piu’ critico di tutto il percorso. Per superarlo sono state poste due corde metalliche perche’ il terreno e’ reso sdrucciolevole dalla combinazione della bassa temperatura e della forte umidità.
Incontreremo anche il Passo del Diavolo, cosi’ chiamato essendo il punto più stretto della valle. Lungo la parte finale del sentiero vi son delle recinzioni in legno per evitare di cadere nel fondo valle, si incontrerà poi il sentiero 316 imboccato all’inizio del percorso

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1 commento su “Dalla Val d’Inzino al Monte Guglielmo”

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