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26/04/2019 1° Tappa Saint Rhemy – Ivrea

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Qui le fotografie fatte lungo il percorso

Il tempo non è clemente….NEVICA !! e la temperatura si aggira tra gli 1° e 3°.

Ci vestiamo con tutto l’equipaggiamento necessario a non bagnarci eccessivamente e rimanere caldi. In aiuto ci hanno fornito dei sacchetti di plastica.

Usciti dall’ostello imbocchiamo il sentiero che ci porta al paese e da qui inizia la nostra avventura. Praticamente quasi tutta discesa rimanendo sul lato sinistro della vallata su una bella strada panoramica.

Attraversiamo gli incantevoli borghi di Saint Leonard, Saint Oyen, Etroubles e vari frutteti prima di entrare ad Aosta, città ricca di attrattive, soprattutto di epoca romana.

La discesa della Valle d’Aosta è un percorso che si svolge inizialmemte sulla destra orografica della Dora, dove frequenti sono i tratti di piste ciclabili. All’altezza di Saint-Vincent ci spostiamo sul fianco sinistro della Vallée, impegnandoci in alcune brevi salite con pendenze anche elevate. A Barriaz si torna sulla destra orografica che seguiamo fino a Verres.

Una tappa ricca di spunti culturali: l’attraversamento del ponte di Bard, delizioso villaggio dominato del forte sede del Museo delle Alpi; e soprattutto l’ingresso a Donnas, lungo la Strada romana delle Gallie.

Fortunatamente ad Aosta la pioggia cessa ed il cielo inizia a schiarirsi, finalmente sole lungo il resto della tratta.

Lungo il percorso pozzanghere e fango vicino ad Ivrea visto la pioggia copiosa delle ore precedenti.

Entrando in Piemonte i rilievi si addolciscono, le pendenze e i dislivelli del percorso diventano meno impegnativi. Il percorso alterna borghi caratteristici a piacevoli tratti nella natura. Da non perdere la visita del centro storico di Ivrea.

Le fontane per i rifornimenti d’acqua sono molto frequenti su tutto il percorso

Di seguito riportiamo alcuni punti di interesse che abbiamo identificato lungo il percorso

ETROUBLES

Il borgo di Etroubles, sito nella parte media della Valle del Gran San Bernardo, è stato sin dall’antichità la piccola capitale della valle.

Il borgo medievale, che merita particolare attenzione, è un museo a cielo aperto, con l’apertura dell’esposizione “A Etroubles, avant toi sont passès..”, una galleria d’arte permanente con le opere di artisti di fama mondiale. Nel Medioevo, ad Etroubles, ebbero importanza una Torre in frazione Vachéry di pianta quadrata edificata nel sec. XII su probabili fondamenta di epoca romana, una chiesa di cui resta il campanile romanico del 1400 e un ospizio, fondato nel 1317 e ancora funzionante nel secolo scorso.

Passeggiando tra le vecchie stradine in ciottolato, è possibile avvistare splendidi fontanili in cui scorre acqua fresca proveniente dal Mont Vèlan, le antiche abitazioni recentemente ristrutturate in pietra locale con tetti in lose, che creano un’atmosfera fiabesca, e l’enorme campanile quattrocentesco da cui scoccano le ore. La posizione, particolarmente soleggiata e ben protetta dai venti, e l’ambiente naturale incontaminato, fanno di Etroubles una località adatta per i soggiorni tranquilli, con numerose feste e manifestazioni folcloristiche che attirano turisti anche dalla vicina Svizzera.

Storia

Dal latino “Stipulae” (paglia) indica le stoppe di paglia rimaste sul terreno dopo la raccolta del grano. Il termine “Etroubles” può derivare dal termine in patois (dialetto francoprovenzale) “etrobla”, ossia campi coperti di paglia. Il borgo di Etroubles, ubicato nella parte media della Valle del Gran San Bernardo, ha svolto sin dall’antichità la funzione di piccola capitale della valle, centro di guardia e di servizi.

Nominato nei documenti romani del periodo imperiale con il nome di Restapolis, fu probabilmente residenza invernale della guarnigione del valico. Nel Medioevo rivestirono una grande importanza una torre in frazione Vachéry, di pianta quadrata, edificata nel sec. XII su probabili fondamenta di epoca romana, una chiesa di cui resta il campanile romanico del 1480 e un ospizio, fondato nel 1317 e ancora funzionante nel secolo scorso.

Etroubles è situato sulla via Francigena, la strada che nel medioevo collegava le isole britanniche a Roma attraverso l’Europa e il passo del Gran San Bernardo. Qui i marroniers (guide e portatori locali) guidavano i viandanti lungo le vie del valico, in ogni condizione e stagione, facendo la gloria e la fortuna degli abitanti. Essi detenevano il monopolio del trasporto sulla strada, dell’accoglienza, si occupavano della manutenzione della strada, fissavano franchigie e stabilivano tasse fisse.

Questa attività venne svolta a partire dal XIII° fino al XX° secolo. Nel corso dei secoli, lungo la via del Colle passarono papi, sovrani, imperatori, santi e grandi autorità, tra questi S. Ambrogio, Carlo Magno, papa Leone III, Giovanni Paolo II, il re di Francia Carlo il Calvo, Enrico V, Federico Barbarossa. Il più famoso e straordinario passaggio, in questi secoli, fu quello di Napoleone e il suo esercito, il 20 maggio del 1800, in discesa dal colle del Gran San Bernardo alla volta di Marengo.

A partire dal 1880, Etroubles comincia a diventare luogo di villeggiatura con la costruzione di tre nuovi alberghi. Nel periodo tra le due guerre, il comune ha registrato un grande slancio economico. Con l’apertura, nel 1964, del traforo del Gran San Bernardo, il traffico automobilistico sia di passaggio sia commerciale su mezzi pesanti aumenta notevolmente.

AOSTA

La città di Aosta sorge a 583 metri sul livello del mare. Si trova al centro della valle che da essa prende il nome, in un vasto bacino, il più esteso della regione, il cui capoluogo è dominato da alti monti.

Centro storico cittadino

La visita prende avvio dall’Arco di Augusto, nei pressi del quale si trovano i resti di un ponte romano interrato in seguito allo spostamento dell’alveo del torrente Buthier, verificatosi nel medioevo a causa di numerose inondazioni. Dalla Piazza Arco d’Augusto si imbocca la via sant’Anselmo, così chiamata perché secondo la tradizione nell’edificio che occupava la sede della residenza cinquecentesca dei nobili Favre, al numero civico 66, sarebbe nato il santo e filosofo Anselmo d’Aosta, arcivescovo di Canterbury (1033-1107). A metà circa della strada, sulla destra, si apre il percorso che conduce alla Collegiata di Sant’Orso. Di fronte alla Collegiata, nei sotterranei dell’’ex-Chiesa di San Lorenzo, si possono visitare gli scavi di una basilica paleocristiana del V secolo.

Ritornando sui propri passi, si riprende la via sant’Anselmo percorrendola sino alla maestosa Porta Praetoria, fiancheggiata dalla Tour de la Trinité, del XII secolo, a lato della quale una via sterrata conduce al Teatro Romano, affiancato a est dalle mura del I secolo a.C., caratterizzate dalla presenza di alcuni interessanti edifici medievali e cinquecenteschi; la Tour Fromage, oggi trasformata in elegante sede espositiva, affiancata dall’Hotel des Monnaies, antica zecca del Ducato di Aosta e dalla casa dei nobili Tollen; e la Tour du Bailliage, dimora dei balivi che governarono la Valle d’Aosta in nome dei Savoia dal XIII al XVIII secolo. Qui si scorge il piccolo campanile romanico del Convento di santa Caterina, che accoglie i resti dell’Anfiteatro romano. Uscendo dal teatro, verso ovest, si imbocca la breve via Xavier de Maistre seguendola sulla destra sin all’incrocio di via Monsignor De Sales (che si prende a sinistra, costeggiando l’alto muro) e, poco oltre, lasciando a sinistra il Palazzo episcopale, il cui aspetto attuale risale ai secoli XVII-XVIII, si raggiunge la Cattedrale di Notre-Dame.

Su un lato della piazza, l’area verde che segna il livello del terreno in epoca romana costituisce l’accesso del Criptoportico che circondava l’area sacra del Foro Romano. Proseguendo fino alla fine la via De Sales, in cui spicca il curioso Palazzo Nicole de Bard, si esce nella via Croix de la Ville. Risalendola sulla destra si raggiunge piazza Roncas: a destra si erge la facciata neoclassica del Museo Archeologico Regionale, ospitato nelle sale del seicentesco Monastero della Visitazione. Di fronte, invece, è possibile ammirare il Palazzo Roncas. Continuando ancora verso nord, in Via Martinet, e girando sotto l’arco, si può visitare la Chiesa Parrocchiale di Saint-Etienne dal suggestivo interno barocco. Tornando sui propri passi, e continuando in linea retta, si incontra la Croix de Ville, eretta il 29 febbraio 1536. Si prosegue ancora sino all’incrocio con la via De Tillier, risalendo la quale si trova, sulla destra, la quattrocentesca cappella di San Grato, dal curioso campaniletto a vela dedicato al patrono della diocesi, un vescovo aostano del V secolo.

Poco oltre, imboccando via Gramsci, sulla destra, si raggiunge il moderno Palazzo della Regione. Mentre, girando a sinistra, si nota, dopo pochi metri, l’antico priorato di Saint Benin, caratterizzato da un elegante campanile del XII secolo e un’ampia chiesa seicentesca che ospita un prestigioso centro espositivo. Imboccata, a sinistra, l’Avenue du Conseil des Commis, si raggiunge piazza Chanoux, dominata dalla mole neoclassica dell’Hôtel de la Ville, sede del Comune dal 1839, e costruita nel 1730 per accogliere le sedute dell’assemblea degli Stati generali e del Conseil des Commis. Continuando per via Porta Preatoria, nel tratto finale è visibile Palazzo Ansermin, costruito all’inizio del settecento dai baroni di Nus. Superando la Porta Praetoria e ripercorrendo la via sant’Anselmo si torna al punto di partenza.

CASTELLO DI FENIS

Già da lontano appaiono le torri del castello che domina le molte frazioni sparse di Fenis. Fu costruito dalla potente famiglia Challant nel XIV secolo, più come lussuosa residenza che come opera di difesa, su un castello preesistente di cui si ha notizia dal 1242.E’uno dei più visitati della valle, anche se è frutto di ricostruzioni del XIX e XX secolo , in qualche caso arbitrarie. Molto suggestivo il cortile interno, con i loggiati in legno e gli affreschi

SAINT VINCENT

La località possiede resti romani e una bella chiesa romanica del XII secolo, è diventata famosa dalla seconda metà del XIX secolo per la presenza della fonte termale scoperta da J.B. Perret nel 1770. Dal 1946 è entrata in funzione la casa da gioco. Oltre che per i paesaggi incantati, le terme antiche e le numerose opere d’arte, Saint-Vincent è noto per il Casino ottocentesco, legato ai soggiorni termali, che rinasce nel 1947 e diviene polo trainante del turismo di Saint-Vincent. Nelle vaste sale, che ospitano i giochi francesi ed americani, i clienti hanno a disposizione più di 95 tavoli da gioco e 500 slot-machines dove possono tentare la fortuna.

Dopo le emozioni del gioco “La Brasserie du Casino” accoglie, i giocatori, con spettacoli e cene raffinate. Tradizionalmente, il Casino è il promotore di manifestazioni di gran livello culturale e sociale. Basti ricordare il Premio Saint-Vincent per il Giornalismo, il Premio Saint-Vincent per il Cinema (Grolle d’Oro) e per la Fiction (Telegrolle). È sede del Premio Internazionale Donna dell’Anno, riconoscimento attribuito a donne che si sono particolarmente distinte in ambito sociale, promosso dal Consiglio Regionale della Valle d’Aosta sotto l’alto Patronato della Presidenza della Repubblica e del Parlamento Europeo

MONTJOVET

Il paese sorge in prossimità di una profonda forra sul corso della Dora che doveva rendere disagevole il transito dei pellegrini medievali . Si possono individuare ancora le tracce incise dei carri medievali. In prossimità, il Castello di Saint-Germain

VERRES

Il paese è dominato dal possente castello, visitabile, ma richiede una faticosa deviazione

PONTE DI ECHALLOD

Oggi si passa solo a piedi o in bicicletta . Costruito tra il 1770 e il 1776

ARNAD

Famosa per il lardo che ci si produce

DONNAS

Sono numerose le testimonianze di epoche antiche di cui si hanno poche informazioni, come ad esempio le incisioni su roccia o i massi coppellati. I Romani, invece, hanno lasciato dei forti segni del loro passaggio: esiste ancora oggi, infatti, un tratto di circa duecento metri della via delle Gallie, la strada che collegava Roma ad Aosta. E’ stata tagliata per consentire la costruzione della carreggiata ed è stato scavato un arco di quattro metri di altezza e di spessore, utilizzato nel Medioevo come ingresso del borgo.

PONT SAINT MARTIN

Ponte Romano del I secolo A.C.

L’Ostello individuato a Ivrea è l’IVREA Canoa Club

https://www.ospitalitareligiosa.it/strutture/ad/ostello-ivrea-canoa-club,3028

Costi orientativi per persona a notte: solo pernottamento (con proprio sacco a pelo) € 15, pernottamento con biancheria (lenzuola e telo doccia) € 20, pernottamento in formula b&b (biancheria e colazione inclusa) € 22. Sconto per pellegrini con credenziali. (Agg. 2018)

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